Il Laboratorio delle Idee

Italy: The Queen of Magic

E’ questo il titolo del progetto realizzato in lingua inglese dalle classi 1S e 1T dell’Istituto Primo Levi di Seregno (MB) in modalità di Didattica a Distanza (DAD) tra marzo e aprile 2020, durante l’emergenza da Covid-19.

L’idea è stata lanciata dalla docente di inglese, la Prof. Nicoletta Campaci: “Ho proposto ai ragazzi di realizzare un progetto che mettesse in evidenza quanto sia ricco e meraviglioso il nostro paese, una sorta di presentazione/promozione che avesse come obiettivo quello di stimolare il desiderio di tornare presto a visitare l’Italia, alla fine di questa emergenza. Volevo che si concentrassero sulla bellezza che ci circonda in un momento in cui tutto intorno a noi sembrava tenebroso e spaventoso”. Per la realizzazione del progetto ognuno di loro ha scelto di rappresentare una regione in base alle proprie preferenze o esperienze e conoscenze personali, selezionando uno o più aspetti che la caratterizzano: dai monumenti al paesaggio alla cucina e alcuni studenti hanno suggerito anche argomenti più generali come la pizza o lo sport italiano. Il progetto avrebbe consolidato non solo le loro competenze linguistiche – dato che è stato realizzato in lingua inglese – ma anche dell’autonomia e delle competenze digitali. I ragazzi hanno accolto il progetto con entusiasmo, lavorando sulla piattaforma Canva (dalla quale siamo riusciti ad ottenere l’accesso all’utilizzo della versione Education che ha permesso agli studenti di utilizzare gratuitamente tutti i tool che sarebbero normalmente a pagamento), che era sconosciuta alla maggior parte di loro. Con il fondamentale contributo della Professoressa Rossella Pozzetti sono stati creati dei team di classe con progetti condivisi, su cui i ragazzi hanno lavorato individualmente da casa. “Sono stati tutti veramente eccezionali. Hanno accettato questa sfida e si sono messi completamente in gioco nonostante le numerose difficoltà che stanno vivendo in questo periodo: dai problemi di connessione alla rete alla condivisione degli strumenti digitali con altri componenti della famiglia, per non parlare del fatto che avrebbero dovuto utilizzare una piattaforma nuova”.

Per imparare l’utilizzo di Canva si sono avvalsi di videotutorial su Youtube, selezionati e suggeriti dalla docente, di video registrati dalle insegnanti, così come di flashcard con istruzioni e consigli e di videolezioni in diretta per dare supporto alla classe o a piccoli gruppi. Infine, i ragazzi hanno fatto un interessante lavoro di ricerca in lingua inglese, scegliendo autonomamente le informazioni e le immagini da utilizzare e hanno terminato con l’impaginazione sul file condiviso. Tutto ciò da casa, in autonomia e con la supervisione a distanza degli insegnanti.

“Sinceramente sono rimasta molto colpita e anche un po' commossa dalla volontà che hanno dimostrato, specialmente perché si trattava delle classi prime e dopo un inizio di sospensione delle lezioni vissuto come una sorta di vacanza, hanno manifestato il desiderio e il bisogno di restare uniti, di condividere, di sentirsi inclusi, di rendere la propria giornata il più normale possibile. Alcuni di loro hanno persino realizzato il lavoro con largo anticipo rispetto alla scadenza e anche chi ha avuto maggiori difficoltà e sembrava voler rinunciare, con un po' di spinta emotiva alla fine ha fatto la sua parte, con risultati soddisfacenti. In diverse occasioni sono stati in grado di aiutarsi anche tra di loro, scambiandosi consigli pratici sull’utilizzo della piattaforma oppure facendo da collegamento con le docenti quando c’erano problemi di connessione. Ognuno di loro ha costruito un pezzo del puzzle e ogni pezzo è stato fondamentale per comporre il progetto finale. Credo che questa drammatica, terribile esperienza abbia contribuito a far emergere le loro qualità e abbia insegnato a tutti noi che non esistono limiti alle nostre capacità e potenzialità, che imparare significa anche accettare sfide che sembrano troppo impegnative o persino insormontabili. Credo anche che i ragazzi si siano resi conto che la scuola non è sinonimo di noiose lezioni interminabili ma è un punto di riferimento, che dà ordine alla loro vita, che scandisce il tempo e lo riempie in modo costruttivo, che li aiuta a formarsi, ad osservare con il mondo con spirito critico, che lancia loro delle sfide che devono saper cogliere per crescere interiormente”. Le docenti desiderano ringraziare i ragazzi e le loro famiglie, che stanno pazientemente accompagnando questi giovani, e naturalmente la scuola, l’Istituto Primo Levi, che ha messo a disposizione tempo e strumenti per permettere a tutti di poter lavorare serenamente da casa”.