Breve cronaca di una giornata al Quirinale


Il prologo all’ingresso nel palazzo del Quirinale è stata l’attesa nel piazzale, con i Dioscuri in grande spolvero, i gabbiani a librarsi sulle teste di pietra di Castore e Polluce, sui profili dei loro cavalli scolpiti e sull’obelisco che fu di Augusto. Il cielo romano inclinato su un vento teso e freddo, il gonfiore bianco del cupolone di San Pietro in prospettiva e il cambio della guardia davanti alla residenza presidenziale hanno rappresentato un momento di stacco tra la colazione  all’hotel Mediterraneo e la stretta di mano al Capo dello Stato.

Dopo i controlli di rito la delegazione del Primo Levi è stata fatta accomodare nella sala delle Logge dove alle 10.30 ha fatto il suo ingresso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la ministra Fedeli e il comitato di valutazione del premio “Una donna per la pace”.

Prima della premiazione, in una sala attigua, la preside Rita Troiani si è fermata alcuni minuti a scambiare qualche parola con la ministra della Pubblica Istruzione.

Oltre agli arazzi del ‘700, i fregi dei papi e dei re e gli stucchi, la presenza costante dei corazzieri dava alla manifestazione un che di definitivo, una dignità ufficiale, da onorificenza, che ha molto emozionato tutti e in particolare le ragazze della delegazione.

La ministra ha esaltato il valore dell’iniziativa citando in particolare la prova delle allieve del laboratorio di scrittura creativa dell’istituto Primo Levi, capaci di andare controtendenza in una realtà che vede la narrazione perdere terreno rispetto a strumenti tecnologici e alla civiltà dell’immagine. Scrivere, questo è stato il senso dell’intervento istituzionale, per non dimenticare la cultura che ci ha partoriti e i valori a cui si ispira il mondo scolastico.

Scrivere storie come percorso culturale che attraverso la libertà di espressione permetta alle nuove generazioni di trovarsi pronte e motivate di fronte ai futuri impegni civili.

Gli esponenti della giuria tecnica hanno poi fatto i complimenti ai rappresentanti del Primo Levi per la scelta coraggiosa dell’esperimento di scrittura collettiva.

A quel punto la delegazione dell’istituto è stata accolta dal Presidente della Repubblica. La consegna della targa, della medaglia d’oro come primi classificati in tutt’Italia, l’esibizione dell’opera completa lungo il corridoio occidentale dell’ala del palazzo e i complimenti del padrone di casa sono stati il modo migliore per ribadire il senso di questa vittoria riportata a livello nazionale. Ne è seguita la visita al Quirinale e il rientro.