L'ultimo saluto al collega Tiziano Elli


                                                                                              31 ottobre 2020

Caro Tiziano,

ci hai proprio colti di sorpresa, questa volta. Ci hai lasciati soli con un dolore inesprimibile. Senza parole.

Ma non è di questo che voglio parlare con te.

Potrei riempire non so quante pagine con i ricordi del tempo vissuto insieme: consigli, viaggi, collegi, cene, concorsi.Ma c’è un momento speciale, migliore di altri: le pause tra una lezione e l’altra. Tanti attimi speciali in cui parlare di noi, della scuola, dei ragazzi. Momenti di condivisione e di dialogo.

“C’è un progetto nuovo: è bello, interessante, può essere coinvolgente per quella classe. Che dici, lo facciamo?”

Anni appassionati, faticosi, impegnati. Anni spesi a costruire una scuola dove i ragazzi potessero, e possano, crescere con le migliori attenzioni. E dove noi insegnanti ci sentissimo davvero al nostro posto.

Perché il “Levi” è una famiglia vera.

Non so se chi arriva, nuovo, da fuori se ne accorge. Ma è così e lo è anche ora, nello smarrimento del presente.

Ti vogliamo bene Tiziano e, quando vuoi, facciamo pausa.

                                                                                            Angela

 

Ciao Tiziano. 

Se penso a te mi tornano alla mente dettagli, istantanee. Innanzitutto le tante risate che ci siamo fatti, fino alle lacrime. La tua calligrafia, bella e ordinata, chiara e trasparente come eri tu. E certe disquisizioni sui più svariati argomenti , frutto del tuo sapere enciclopedico e di una sconfinata curiosità. E poi ancora il tuo umorismo spiazzante e candido come quello di un bambino, ma a te si perdonava tutto, perché avevi il dono di una simpatia incondizionata che pochi hanno.

E ricordo l’ufficio della vicepresidenza come un trafficato porto di mare, dove ci si fermava un momento la mattina prima della campanella per un saluto e due chiacchiere. E lì accanto a te, Rossana.

Hai amato la scuola, hai amato la tua scuola, il Levi, e le hai regalato creatività, saggezza e pazienza e tanto tanto del tuo tempo. Al Levi sei rimasto legato anche negli ultimi anni, ed era bello vederti ancora qui per un caffè, prima che il maledetto virus ci allontanasse tutti gli uni dagli altri.

Resterai sempre con noi, Tiziano. Ti vedremo tra questi corridoi, tra queste aule ora vuote, col sorriso.

                                                                                               Daniela

Ciao Tiziano,

prima Rossana, ora tu. Ricordi? Ti chiamava Tizzi. 

Da quanti anni ci conosciamo? Mi verrebbe da dire: “da sempre”.

E “da sempre” sei stato un punto di riferimento con cui condividere la vita  scolastica e un caro amico sempre pronto all’ascolto.  

Voglio dirti grazie per la tua immensa disponibilità ma anche per le piantine grasse che mi hai regalato (sono cresciute a dismisura e il balcone ne è pieno) e per la meraviglia, entrando in classe dopo di te, di trovare  quei bellissimi disegni alla lavagna che facevi per spiegare le scienze. 

                                                                                                Rina